Giovanni Palillo : Donna che nei secoli hai subito incancellabile violenza
Tu che hai dato vita all'uomo spesso con dolore e sofferenza
Che hai chiuso la tua vita dentro i confini della resistenza
Che hai atteso sola coi tuoi figli il danno della guerra e della violenza
Che hai assicurato con un sorriso all'uomo perduto una speranza
Che hai gioito in silenzio per non turbare l'altrui preminenza
Che vuoi restare in ... bilico tra gaudio e pazienza.
Chiederti vogliamo perdono per quello che hai subito sin dalla partenza
in Africa ed in Asia e nel mondo civile con spirito di tolleranza.
Oggi diciamo basta ad ogni forma di sfruttamento e di violenza
e che ti sia ridato il ruolo che fa di te nell'universo una inalienabile e splendida presenza.
Giovanni Palillo Agrigento 25/11/2012 .. grazie! .. tutte le donne.. le vere donne ti sono riconoscenti!
www.acraccademia.it e www.radioasso.it .. si associano e condividono!
DIBATTITO.
SCIOPERO POLITICO
(per la riforma delle
leggi sulla stampa).
E’ legittimo (sentenza.
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Elezioni primarie.. ma dai!?
a cura di www.acraccademia.it
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Articolo 3
(II comma) della Costituzione: “È compito della Repubblica rimuovere gli
ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la
uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e
l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica,
economica e sociale del Paese”. Lo sciopero indetto dalla Fnsi è a tutela
di interessi che hanno rilievo costituzionale (la libertà di cronaca e di
critica compresa nell’art 21 della Carta fondamentale). “Ed invero ammettere
che lo sciopero - si legge nella sentenza 290/1974 della Consulta -
possa avere il fine di richiedere l'emanazione di atti politici non significa
affatto incidere sulle competenze costituzionali rendendone partecipi i
sindacati, né significa dare ai lavoratori una posizione privilegiata rispetto
agli altri cittadini. Significa soltanto ribadire quanto dalla Costituzione già
risulta: esser cioè lo sciopero un mezzo che, necessariamente valutato nel
quadro di tutti gli strumenti di pressione usati dai vari gruppi sociali, é
idoneo a favorire il perseguimento dei fini di cui al secondo comma dell'art. 3
della Costituzione”. Ed è indubbio che il ddl sulla diffamazione, punendo in
maniera diversa i giornalisti (in base alle qualifiche contrattuali), infligge
un vulnus al principio dell’uguaglianza (norma fondamentale dell’ordinamento
repubblicano).
di autore
ignoto (R...)
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